Matteo Beltrame Studio Shiatsu e Trattamenti Olistici
Studio Shiatsu e Trattamenti Olistici
PUT YOURSELF
IN GOOD HANDS

Mi chiamo Matteo Beltrame e dal 2004 ho iniziato il mio percorso formativo dedicandomi a tematiche riguardanti l’aspetto fisico della persona. Dopo gli studi in Scienze Motorie presso l’Università di Ferrara e presso la Federazione Italiana Fitness, ho scelto di approfondire privatamente temi quali il riequilibrio posturale della persona (Pancafit®, Milano) e la ginnastica per il mal di schiena (Back School, Assisi).

A distanza di anni la necessità di integrare nel mio lavoro caratteri psichici, emotivi ed energetici mi hanno portato a conoscere lo Shiatsu e contemporaneamente altre discipline del mondo olistico quali il Theta Healing, la Radiestesia dell’Anima, il Reiki e la Cristalloterapia.

Ho partecipato a numerosi seminari, incontri e master grazie ai quali ho approfondito e migliorato le conoscenze in tali ambiti. Spesso organizzo giornate e conferenze al fine di far conoscere e promuovere questi antichi ma tuttora moderni metodi per il raggiungimento di un perfetto equilibrio psico-fisico-emotivo.

Ancor oggi continuo gli studi inserendo nel curriculum le arti marziali (Aikido), le Costellazioni Familiari e la Suonoterapia con il Sacro Tamburo di cui ne sono il costruttore.

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Il mio viaggio nell’Olistico

“Un dono innato”

Il mio cammino verso il mondo olistico è iniziato in giovanissima età. Ricordo infatti che quando avevo 4-5 anni facevo passare il mal di testa alla nonna mettendole una mano sulla fronte. Ovviamente ero del tutto ignaro di ciò che accadeva e la nonna diceva che avevo “la mano santa”.

“Nascita di una passione”

Successivamente iniziai a frequentare una palestra di arti marziali, e il mio interesse per il mondo orientale crebbe a dismisura. Il cammino successivo fu un continuo susseguirsi di piccole tappe fatte di segnali, libri, confronti e incontri con persone particolari che mi condussero nel 2010 a mettere piede in modo concreto in quello che appunto viene definito olismo.

“Theta Healing, il grande inizio”

Il primo approccio fu con il Theta Healing e grazie alla pratica costante e massiva in questa tecnica, cambiai stile di vita nel giro di pochi mesi. Grazie al Theta Healing ho avuto il coraggio di abbandonare vecchi schemi di vita e ho avuto la forza di vivere quello che di nuovo mi si stava presentando davanti. Questo fu l’inizio che mi spalancò completamente le porte verso un mondo nuovo, il mio mondo, quello che avevo sempre sognato e che faceva vibrare la mia Anima.

“Shiatsu, si entra nel vivo del lavoro”

Contemporaneamente al Theta Healing iniziai lo studio dello Shiatsu. Io credo che il Theta mi abbia dato il grande spunto, ma che il lavoro fine e duraturo sia stato fatto dallo Shiatsu. Lavoro più lento, più profondo, più radicato e stabile, ha modificato profondamente il mio carattere facendolo assomigliare sempre più al Me Stesso originale.

“La magia della Moxa e della Coppette”

Ricordo i vari master e specializzazioni conseguiti nello Shiatsu: tocco biodinamico e cranio sacrale, griglie energetiche, shiatsu in gravidanza…ma i più affascinanti furono Moxa e Coppettazione. La magia, l’alchimia, l’alone di mistero e il rispetto che si hanno dinnanzi al fuoco sono una guarigione a se stante. Mentre si praticano queste tecniche si entra in uno stato di meditazione che porta ad una calma e una stabilità emotiva indescrivibili.

“Il Tamburo, Battito del Cuore”

Lo stesso status l’ho incontrato suonando il Tamburo Sciamanico. Ricordo la prima Capanna del Sudore vissuta e ricordo bene anche il momento (dopo un paio d’anni di capanne) in cui il Tamburo mi chiamò verso di Se. È stato un far nuovamente sbocciare il chakra del Cuore, sentire di nuovo il battito nel petto. Gli incontri con le persone giuste al momento giusto si incastrarono magicamente e così, dopo un gran tirare e intrecciare di fili, il Tamburo giunse nella mia vita.

“Il Reiki, da disprezzato ad Amato”

Il lavoro di pulizia su di me è continuato poi con il Reiki. Ammetto i miei pregiudizi: non tenevo in considerazione tale pratica, quasi la disprezzavo, fintanto che non la provai in prima persona direttamente da colui che in seguito divenne il mio Master Reiki. A oggi considero il Reiki come un ottimo strumento di pulizia energetica quotidiana da praticare su di se, oltre che un valido strumento di riarmonizzazione da fare sugli altri.

“Chakra Oil, antiche e moderne conoscenze”

Affiancato al Reiki, mi avvicinai anche al Riequilibrio dei Chakra con Chakra Oil, un metodo di riequilibrio dei chakra risalente agli antichi Esseni. Era un nuovo sistema che coadiuvava le tecniche di indagine radiestesiche con saggezze antiche. Un altro modo per entrare sempre più nel dettaglio e nello specifico della problematica, un altro ottimo metodo per il mantenimento del proprio benessere quotidiano.

“Radiestesia dell’Anima: restare o abbandonare?”

E venne il tempo della Radiestesia dell’Anima. Ricordo che ad ogni incontro tornavo a casa combattuto: una parte di me voleva abbandonare il corso dato che alcune cose già le sapevo per via degli studi di Theta Healing; eppure al contempo c’erano anche altre sfumature che mi affascinavano e che non potevo non tenere in considerazione. Il gruppo dei partecipanti si sfoltiva ad ogni incontro e, ad ogni incontro qualche virgola e qualche apostrofo venivano aggiunti come tasselli di un mosaico del quale ancora non comprendevo il disegno. Ed erano proprio queste “tracce” che mi facevano persistere e perdurare negli incontri. Fintanto che, lasciati oltre la metà dei corsisti, il relatore disse: “Bene, questo è il gruppo definitivo, ora entriamo nel vivo del lavoro”. Eravamo in 15 su 40 iniziali. E da quella sera fu tutto un altro modo di lavorare.

“Radiestesia, le origini scientifiche”

A distanza di anni sentii la necessità di risalire alle origini della Radiestesia e inizia quindi uno studio che mi permetteva di conoscere questa tecnica da un punto di vista più scientifico e meno esoterico. Anche qui, grande ramazzata per me. Un distruggere e destrutturare tutto il lavoro fatto finora per poterlo integrare e rendere ancora più completo.

“L’Aikido, dalla rigidità alla morbidezza”

Un altro grande lavoro di destrutturazione per me fu l’Aikido. Arrivavo dallo studio di altre discipline marziali, più concrete e dirette con calci e pugni. Iniziare ad eliminare tutto il superfluo mantenendo l‘efficacia della tecnica per restando nella fluidità e morbidezza non fu cosa da poco. Spesso gli insegnamenti era contrastanti rispetto a ciò che già sapevo. Unica cosa da fare era “svuotare la mia tazza di the” [1] affinché il nuovo sapere potesse essere versato.

“Costellazioni, viaggio dentro di Se”

E giunsero infine le Costellazioni Familiari. Presenti nella mia vita già da un po vivendole in qualità di cliente, era arrivato il momento di passare dall’altra parte in qualità di operatore. Nel corso degli anni il lavoro anche in questo caso è passato da qualcosa di più superficiale a qualcosa di molto molto profondo con un ulteriore cambio del modo di vivere il rapporto interpersonale ed una più profonda consapevolezza.

“Il lavoro interiore”

Tutte queste tecniche e insegnamenti le ho apprese nel corso di anni e molte di queste le ho studiate contemporaneamente. Oltre ad essere stato un grande lavoro interiore di presa di coscienza, per me è stato un riappropriarmi di pezzetti di Me Stesso, quasi un andare ad unire varie vite passate, un tessere e ricomporre insieme diverse memorie vissute in altri tempi.

“Pulire i pavimenti”

Mi sono accorto che alcune tecniche fanno cose simili ma non uguali. Alcune lavorano su aspetti che altre non toccano, altre entrano più nel dettaglio e più in profondità.
Mi spiego meglio con un esempio: per lavare il pavimento di una stanza posso usare semplicemente una spugna e acqua. Con la pratica posso imparare che l’acqua calda è meglio della fredda per togliere lo sporco. Inoltre posso anche usare il mocio al posto della spugna e aggiungere del detersivo per pulire il pavimento. E posso anche aver bisogno di un prodotto per il legno se il pavimento è di parquet, o di cera e lucidatrice se il pavimento è in marmo.
Sempre di pavimento si tratta, ma viene pulito in modo diverso, più specifico e adatto alle sue esigenze. Ci sono dei pavimenti più delicati dove, nonostante lo sporco, non è possibile grattare la superficie altrimenti si rovina tutto.
Ogni persona assomiglia al pavimento, pertanto ci sono persone che necessitano di una semplice ripulita con “acqua calda”, altre che desiderano entrare più in profondità e che quindi necessitano di un prodotto che sia più specifico alle loro esigenze. Alcune persone richiedono di essere ripulite con delicatezza.

“Molti strumenti”

Ecco quindi che un ventaglio di tecniche risulta essere uno strumento indispensabile per poter fornire un servizio quanto più completo possibile.
Pertanto tengo a precisare che a volte è necessario mescolare tra esse queste tecniche per poter dare al cliente il massimo risultato.

Note

[1] – Nan-in, un maestro zen dell’era Meiji (1868-1912) ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo zen.
Nan-in servì il té. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare. Il professore guardò traboccare il té, poi non riuscì più a contenersi. “E’ ricolma. Non ce n’entra più!” “Come questa tazza,” disse Nan-in “tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo zen, se prima non vuoti la tua tazza?”
(Da 101 storie Zen, a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps, Adelphi.)

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